Caso Emanuela Orlandi, la testimonianza di Ali Agca: “Sta bene da trentasei anni. Non c’entra il Vaticano ma la CIA. Fu vittima di un intrigo internazionale”.
Dopo l’apertura di due ossari alla ricerca dei resti di Emanuela, il caso Orlandi torna a far discutere per le dichiarazioni – tutte da confermare – di Ali Agca.
Scomparsa Emanuela Orlandi, Agca: “È viva, sta bene da 36 anni”
Il sicario dell’omicidio di Giovanni Paolo II, poi fallito, ha parlato del caso Orlandi portando alla luce un intreccio internazionale che vede coinvolta la CIA.
“Emanuela Orlandi è viva e sta bene da 36 anni. Non fu mai sequestrata nel senso classico del termine […], fu vittima di un intrigo internazionale per motivi religiosi-politici collegati anche con il terzo segreto di Fatima”.
Il Vaticano estraneo alla vicenda
Il Vaticano sarebbe quindi estraneo alla vicenda, mentre sarebbero i servizi segreti americani ad avere materiale interessante sulla scomparsa della Orlandi. Nella sua lettera, Agca non è entrato nei dettagli ma ha rilanciato la pista del complotto internazionale. Già negli scorsi anni il (quasi) killer di Giovanni Paolo II aveva raccontato la sua verità sul caso Orlandi invitando le autorità a rivolgersi agli Stati Uniti, che sarebbero coinvolti nella scomparsa della giovane.
Chi è Ali Agca
Ex terrorista turco, Ali Agca era stato condannato per l’uccisione del giornalista Abdi İpekçi e per il tentato omicidio di papa Giovanni Paolo II.
Il tentato omicidio del pontefice risale 31 maggio 1981, quando l’uomo aprì il fuoco in Piazza San Pietro colpendo il pontefice, salvato dai medici dopo un intervento chirurgico provvidenziale.